Supposte:
Nella preparazione di supposte si ha una non irrilevante
perdita di materiale, dunque si eseguono i calcoli delle quantità di eccipiente
e attivo in modo da preparare una supposta in eccesso rispetto a quelle date.
(nel nostro caso 7 invece che 6).
Per preparare delle supposte si ricorre a due metodi, in
base alla quantità di principio attivo che si deve inserire all’interno delle
supposte: se la quantità fosse inferiore ai 50 mg per unità, si può considerare
la quantità di principio attivo trascurabile. Per determinare la quantità di
eccipiente quindi taro lo stampo, preparando una miscela di eccipiente adatta
alla mia preparazione, nelle dovute proporzioni, per riempire lo stampo e poi
si pesano le supposte ottenute di solo eccipiente. In questo modo so quanto
eccipiente devo impiegare.
Se la quantità di principio attivo supera i 150 mg per unità
non posso considerarla trascurabile. Quindi calcolo il peso dell’eccipiente
dalla seguente formula.
Qeccipiente
= Qstampo – (f * Qpa)
Dove la prima è la quantità di eccipiente che mi serve, Qstampo è la
portata in grammi dello stampo, f è il fattore di sostituzione del principio
attivo rispetto all’eccipiente lipofilo e Qpa è la quantità totale di
principio attivo.
Trovata la quantità di eccipiente ne peso il giusto
quantitativo in grammi, tenendo conto anche delle proporzioni tra i vari
eccipienti nella miscela. Quindi sciolgo la miscela di eccipiente lipofilo in
una capsula a bagnomaria, avendo cura a non alzare troppo la temperatura del
bagnomaria per non creare zone polimorfe nell’eccipiente. Fuso l’eccipiente
aggiungo l’eccipiente, disperdendolo in modo omogeneo nella massa fusa. Quando
lo massa fusa si sta per solidificare verso il tutto negli stampi, in maniera
che il principio attivo non sedimenti nelle supposte. Quindi lascio
raffreddare. Asporto la massa in eccesso ed a consolidamento completo, dopo
aver svitato il cappuccio, premo leggermente sulla base, estraendo delicatamente
le supposte.
Effettuo controlli sull’aspetto delle supposte e sull’uniformità
di massa.
Il secondo metodo è quello della doppia fusione. Peso la
quantità di principio attivo che mi serve, sempre in eccedenza di un’unità.
Peso una quantità di eccipiente sicuramente in difetto e lo sciolgo. Quindi
disperdo l’attivo nell’eccipiente e verso il tutto negli stampi. Sicuramente le
supposte saranno più piccole e gli stampi non pieni. Con altro eccipiente fuso,
completo le supposte. A questo punto ho la quantità che mi serve per le
supposte di eccipiente. Una volta che le supposte si sono solidificate le
estraggo e le rifondo. Verso quindi la massa fusa negli stampi, in modo da
avere una dispersione omogenea di attivo. Lascio raffreddare e poi estraggo.
I controlli sono identici a quelli citati in precedenza.
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