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Visualizzazione dei post da 2015

Farmacologia: Interferoni, Induttori interferoni, Metisoprinolo

Interferoni Sono citochine dotate di attività virale ad ampio spettro, immunomodolatori e antiproliferativi. Glicoproteine con peso molecolare variabile, tra 15 e 25 kDa, classificabili in: α prodotto da leucociti e macrofagi β prodotto da fibroblasti, macrofagi e cellule epiteliali χ prodotto da linfociti T e cellule NK Alfa e Beta si legano allo stesso recettore, formato da due glicoproteine: IFNR-1 e IFNR-2, associati a tirosinchinasi citoplasmatica; il gamma ha un solo recettore, che dimerizza per poter espletare la sua attività ( quando il recettore lega il ligando, attrae una sua metà, necessaria per poter espletare la sua azione. ) La loro produzione è aumentata con la tecnica del DNA ricombinante, in particolare da leucociti umani sono stati isolati due ricombinanti plasmidi, inseriti poi nell’E.coli rende il batterio un produttore dell’interferone. Il loro uso porta: a modificazioni lipidiche a livello della membrana cellulare alterazioni a v

Chimica Farmaceutica 1: antivirali 1

Farmaci antivirali (Riassunti Slides) Introduzione Una buona terapia antivirale non si basa sulla chemioterapia, ovvero sull’assunzione dei farmaci conseguente la scoperta di un virus, infatti le caratteristiche biologiche del virus, il parassitismo tra cellule e virioni non sempre sono efficaci per sconfiggere l’invasore. Una buona terapia antivirale si basa sui vaccini. Bisognerebbe agire su target specifici, quali enzimi virus specifici, esempio la neuraminidasi, la RNA pol e la DNA pol, tipici delle particelle virali. Il virione prima deve penetrare la cellula. qui può essere bersaglio di vaccini, o anticorpi. Poi segue la fase di assorbimento e penetrazione, dove nessun farmaco è attivo. Un volta all’interno della cellula il virione si deve svestire, rimuovendo il mantello proteico che lo circonda, qui è bersaglio dell’ amantadina. Successivamente si replica, sulla replicazione influiscono la maggior parte degli antivirali. Si assiste poi alla fase di produzione

Farmacologia: Ipertensione 2

TRATTAMENTO DELL'IPERTENSIONE La pressione arteriosa dei pazienti ipertensivi è controllata dallo stesso meccanismo presente nei pazienti normotensivi. I due pazienti differiscono per i barocettori e per il volume di sangue nel rene: i sistemi di controllo (barocettori) della pressione sembrano essere “impostati” a un livello di pressione più alto del normale. Quindi non provvedono ad abbassare la pressione. Ø   Cambiamento dello stile di vita (dieta sana ed equilibrata, riduzione dell'apporto di sodio, aumento attività fisica, riduzione fumo e alcol) Ø   Farmaci anti-ipertensivi:         - Inibitori Adrenergici         - Vasodilatatori diretti         - Diuretici         - RAAS inibitori         - Combinazione delle Terapie n   1 INIBITORI ADRENERGICI Gli inibitori del sistema adrenergico abbassano la pressione arteriosa riducendo le resistenze 

Farmacologia: Ipertensione 1

                       IPERTENSIONE L'ipertensione è la più comune malattia cardiovascolare, è una condizione caratterizzata da aumento stabile della pressione arteriosa nei soli valori massimi (sistolici), nei soli valori minimi (diastolici) o di entrambi con aumentato rischio cardiovascolare. La prevalenza dell'ipertensione aumenta con l'età. Questa patologia è convenzionalmente definita come la persistenza di valori di pressione arteriosa ≥ 140/190 mmHg. Il rischio di malattie cardiovascolari fatali e non fatali negli adulti è inferiore con valori di PA <120 mmHg e diastolica <80 mmHg; questi rischi aumentano progressivamente con valori pressori maggiori. L'ipertensione è classificata in base all'eziologia: u Primaria o essenziale così chiamata per evidenziare come questo tipo di ipertensione non sia scatenata da fattori secondari (come patologie a carico di alcuni organi), ma sia dovuta a cause non ancora identificate. Incidono sull'esordio

Farmacologia: Cardiomiopatie ischemiche 3

TERAPIA DELL'ANGINA STABILE Nell’angina stabile il vaso si occlude piano, lentamente e la placca calcifica. Il 90% della terapia è farmacologica (si cerca di rimandare il più possibile l’intervento). I farmaci utilizzati sono: -                     Aspirina in assenza di controindicazioni -                     β-bloccanti in assenza di controindicazioni -                     ACE-inibitori nei pazienti affetti da diabete e/o disfunzione ventricolare sinistra -                     Calcio antagonisti * o nitrati a lunga azione quando i β-bloccanti sono controindicati -                     Calcio antagonisti * o nitrati a lunga azione in combinazione con β-bloccanti quando il trattamento iniziale con β-bloccanti non mostra efficacia clinica -                     Nitroglicerina sublinguale o nitroglicerina spray per il sollievo immediato dell’angina. I nitrati possono esercitare i loro effetti benefici dilatando le arterie coronarie e riducendo contemporaneamente l

Farmacologia: Cardiomiopatie ischemiche 2

TRATTAMENTO DELLA CARDIOPATIA ISCHEMICA DERIVATA DA ATEROSCLEROSI Per i disturbi cronici: è prevenzione è correzione fattori di rischio (colesterolo, ipertensione, fumo, diabete), sono terapie sintomatiche, non agiscono sulla causa della patologia, perciò devono essere croniche è specifiche terapie, come farmaci o interventi chirurgici, per le pareti delle arterie Per i disturbi acuti: è protezione degli organi è interventi chirurgici è terapie farmaceutiche DIAGNOSI - Attrverso la →  Troponina cardiaca è un marcatore assolutamente cardiospecifico e molto sensibile anche per danni miocardici minimi. In caso di infarto miocardico, la Troponina T inizia ad aumentare nel siero dopo poche ore per raggiungere il suo picco massimo verso la 18° ora dall'insorgenza del dolore, per rimanere poi elevata fino a circa 14 giorni. - Attraverso la →  CK-Mb è una creatinchinasi concentrata a livello del muscolo cardiaco. I valori di CK-MB nel sangue possono essere

Farmacologia: Cardiomiopatie ischemiche

                                      CARDIOPATIA ISCHEMICA La cardiopatia ischemica è prima causa di mortalità e morbilità nella società occidentale, comprende una serie di entità cliniche tra di loro ben distinte rappresentate da angina stabile, angina instabile, infarto miocardico, morte improvvisa, aritmie. L' elemento fisiopatologico comune nelle diverse forme è l'ischemia miocardica , un fenomeno metabolico secondario ad una inadeguata ossigenazione del tessuto cardiaco per una discrepanza tra l'apporto e il consumo di ossigeno. L’ischemia comporta non solo un insufficiente apporto di O2 (ipossia, anossia), ma anche una ridotta disponibilità di substrati nutritizi ed un’inadeguata eliminazione dei metaboliti. L'inadeguata ossigenzione può essere determinata da un incremento della domanda (a causa della frequenza cardiaca, della contrattilità) o da una riduzione dell'offerta al miocardio (correlata principalmente al flusso sanguigno coronarico e oc

Farmacologia: Antitumorali 5

TERAPIE MIRATE O TARGET THERAPY Terapia Target , che ha rappresentato una delle principali innovazioni terapeutiche di questo secolo, significa terapia personalizzata. In oncologia questo tipo di cura ha “rivoluzionato” i trattamenti antitumorali, superando la ‘aspecificità’ della chemioterapia che nella sua azione colpisce tutte le cellule che si riproducono velocemente sia neoplastiche, sia normali. La  terapia a bersaglio molecolare, va a colpire in maniera mirata la causa biomolecolare del processo patologico neoplastico, la sua azione è specifica soltanto per il ‘bersaglio’ contro cui è diretta e che è presente soltanto nelle cellule tumorali. I meccanismi su cui agiscono i nuovi farmaci sono: -           Vie di segnale intracellulare, che portano all’ attivazione di fattori di crescita tramite ad esempio EGFR, RAS/MAPK -           Angiogenesi I farmaci di “nuova generazione” comprendono gli anticorpi monoclonali e le piccole molecole di sintesi che entrano nelle cell