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Visualizzazione dei post da marzo, 2016

DIPIRIDAMOLO

ANTIAGGREGANTI ADDIZIONALI Il DIPIRIDAMOLO è un vasodilatatore che inibisce la funzione piastrinica inibendo il legame dell’ADP e l’attività delle fosfodiesterasi cGMP-dipendente. Il dipiridamolo da solo non ha effetti terapeutici; il suo utilizzo è soprattutto in combinazione con l‘aspirina in prevenzione dell’ischemia cerebrovascolare. Il farmaco può anche essere usato in combinazione alla warfarina per la profilassi primaria di tromboemboli in pazienti con protesi alle valvole cardiache. Una combinazione di dipiridamolo complessato con 25 mg di aspirina è disponibile per la profilassi secondaria delle malattie cerebrovascolari. CILOSTAZOL è un nuovo inibitore delle fosfodiesterasi che promuove la vasodilatazione e l’inibizione dell’aggregazione piastrinica; è utilizzato principalmente per la cura della claudicanza intermittente. 

INIBITORI DELLA GLICOPROTEINA IIb/IIIa

INIBITORI DELLA GLICOPROTEINA IIb/IIIa La glicoproteina IIb/IIIa appartiene alla famiglia delle integrine ed è una proteina di membrana eterodimerica, presente solo sui trombociti. Durante il processo di coagulazione del sangue, quindi quando le piastrine vengono attivate da trombina, collagene o trombossano A2, la proteina subisce una modificazione conformazionale. Questa modificazione le permette di funzionare come recettore per il fibrinogeno e per il fattore di von Willebrand, i quali ancorano le piastrine tra di loro e sulle superficie estranee. L'inibizione del legame degli agonisti a questo recettore porta al blocco dell'aggregazione piastrinica. Gli inibitori di questo recettore sono, quindi potenti antiaggreganti. Abciximab L' Abciximab è un anticorpo monoclonale chimerico, primo farmaco approvato di questa classe. Agisce anche sul recettore della vitronectina sulle piastrine, sulle cellule vascolari endoteliali e muscolari lisce. E' utilizzato in pazi

Farmaci antitrombotici

FARMACI ANTITROMBOTICI I farmaci antitrombotici si dividono in: -         antiaggreganti piastrinici -         anticoagulanti che riducono la formazione di fibrina -         agenti fibrinolitici che degradano la fibrina L'efficacia e la tossicità di questi farmaci sono collegate: più il farmaco è potente, maggiore è il rischio di emorragia. ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI l   ASPIRINA L'aspirina è un farmaco che inibisce la sintesi degli eicosanoidi mediante l'inibizione dell'enzima COX. L'inibizione della sintesi di prostaglandine porta ad: analgesia, azione antinfiammatoria e azione antitrombotica; questo è il motivo per cui l'aspirina risulta un farmaco particolarmente utile. Il farmaco impedisce l'azione dell'enzima acetilando un residuo di serina vicino al sito attivo. Il prodotto principale, nelle piastrine, della COX è il Trombossano A 2 , un potente vasocostrittore e un aggregante piastrinico

Farmacologia: Emostasi

EMOSTASI E FARMACI L’ emostasi è quel processo grazie al quale il nostro organismo è capace di bloccare la perdita di sangue da piccole ferite. Il processo emostatico consta di quattro fasi: 1)      Fase vascolare 2)      Fase piastrinica 3)      Fase della formazione del coagulo 4)      Fase trombodinamica e lisi del coagulo Fase vascolare In seguito ad un danno endoteliale il vaso di contrae immediatamente per spasmo miogenico locale e per azione di sostanze vasocostrittrici (serotononina e trombossano A2) rilasciate dall’endotelio, causando così rallentamento della circolazione locale. Fase piastrinica Questa fase è caratterizzata da marginazione e adesione piastrinica, cui segue l’aggregazione piastrinica e la formazione del tappo piastrinico. L’attivazione delle piastrine è un fenomeno Ca++-dipendente. Nella zona di lesione viene esposto il collagene situato al di sotto dell’endotelio e vengono rilasciati ADP e fattore tissutale (fattore III o tromboplasti

Farmacologia: Antagonisti Aldosterone

5 ANTAGONISTI ALDOSTERONE L'aldosterone è un mineralcorticoide e svolge i suoi effetti attraverso i suoi recettori citoplasmatici: “ mineralcorticoid receptor ” (MR). Il legame a questi recettori causa ritenzione idrica e salina, e l'escrezione di K + e H + . L'aldosterone entra nella cellula epiteliale (del dotto collettore e del tubulo finale distale) dalla membrana basolaterale e si lega al recettore; il complesso recettore-aldosterone si dirige verso il nucleo dove si lega a sequenze specifiche di DNA per regolare l'espressione di molti prodotti genici chiamati “proteine indotte dall'aldosterone”. Le proteine in questione, sono: il trasportatore luminale del Na + dal lume alla cellula; la pompa Na +/ K + ATPasi basolaterale, che trasporta Na + nell'interstizio e K + all'interno della cellula; trasportatore luminale del K + dalla cellula al lume. Questi trasportatori causano aumento della concentrazione di Na + nella cellula, con conseguente dep

Anticoagulanti

ANTICOAGULANTI I meccanismi anticoagulanti sono di natura endogena, oppure mediati da farmaci. La trombosi è impedita mediante l'NO, la prostaciclina PGI2 (sintetizzati dalle cellule endoteliali), l'Antitrombina, il TFPI, la proteina C e la proteina S. L'antitrombina è una proteina plasmatica membro degli inibitori delle proteasi, che inibisce fattori coagulativi IIa, IXa, Xa, XIa, e XIIa. Le proteine C e S attenuano la cascata coagulativa attraverso la proteolisi dei fattori Va e VIIIa; un'assenza di una delle due proteine è associata a un aumento del rischio di formazione di trombi patologici. L'inibitore della via del fattore tissutale (TFPI) si trova nella frazione lipoproteica del plasma e regola la generazione di trombina, inibendo il fattore tissutale legato al VIIa. I farmaci si dividono in: - DIRETTI attivi su alcuni fattori preformati della coagulazione attivi in vitro azione rapida ma breve azione antagonizzabile - INDIRETTI inibisc

Farmacologia: Antagonisti recettore AT1

4 ANTAGONISTI RECETTORI AT1 (ARBs) Gli inibitori del recettore dell’ATII sono in grado di legare con alta affinità e selettività, diversa in base al farmaco, il recettore AT1, lasciando liberi gli AT2. Sebbene il legame degli ARB al recettore AT1 sia competitivo, l’inibizione della risposta biologica all’ATII da parte degli ARB è spesso insormontabile; ovvero la risposta biologica in presenza di un ARB non può essere ripristinata al massimale, anche aumentando la concentrazione di ATII. Questa caratteristica è determinata dalla lenta cinetica di dissociazione degli ARB dal proprio recettore, o anche dall’internalizzazione del recettore indotta dal farmaco. L’antagonismo insormontabile ha il vantaggio teorico di mantenere occupato il recettore persino se i livelli del ligando endogeno aumentano e con dosi incomplete di farmaco. Gli effetti degli ARB sono comparabili a quelli degli ACE-inibitori, ma presentano minori effetti collaterali e tosse; fattore che consente loro di avere un