ANTICOAGULANTI
I meccanismi anticoagulanti sono di natura
endogena, oppure mediati da farmaci.
La trombosi è impedita mediante l'NO, la
prostaciclina PGI2 (sintetizzati dalle cellule endoteliali), l'Antitrombina, il
TFPI, la proteina C e la proteina S. L'antitrombina è una proteina plasmatica
membro degli inibitori delle proteasi, che inibisce fattori coagulativi IIa,
IXa, Xa, XIa, e XIIa. Le proteine C e S attenuano la cascata coagulativa
attraverso la proteolisi dei fattori Va e VIIIa; un'assenza di una delle due
proteine è associata a un aumento del rischio di formazione di trombi
patologici.
L'inibitore della via del fattore tissutale
(TFPI) si trova nella frazione lipoproteica del plasma e regola la generazione
di trombina, inibendo il fattore tissutale legato al VIIa.
I farmaci si dividono in:
- DIRETTI
attivi su
alcuni fattori preformati della coagulazione
attivi in
vitro
azione rapida
ma breve
azione
antagonizzabile
- INDIRETTI
inibiscono
attivazione di alcuni fattori della coagulazione
inattivi in
vitro
azione
tardiva e duratura
azione non
antagonizzabile (?)
u EPARINA E DERIVATI
L'Eparina è
un glicosamminoglicano che si trova nei mastociti. Viene comunemente estratta
dalla mucosa intestinale suina, ricca di mastociti. E' un inibitore indiretto
della trombina.
In seguito a
degli esperimenti, è stato dimostrato che, maggiore è la concentrazione di
eparina nel campione, minore sarà l'attività residua del fattore Xa che viene
misurata.
I derivati di
eparina di uso comune comprendono le preparazioni di eparina a basso peso
molecolare (low molecular weight heparin LMWH) e il fondaparinux. Quest'ultimo
(a differenza dei primi due che sono dei derivati biologici da tessuti animali)
è un pentasaccaride sintetico analogo di una sequenza pentasaccaridica
naturale, ritrovata nell'eparina, che media l'interazione con l'antitrombina.
L'eparina, le
LMWH e il fondaparinux non hanno attività anticoagulante intrinseca, bensì si
legano all'antitrombina accelerando la velocità con cui essa inibisce vari
fattori coagulativi. L'antitrombina inibisce i fattori coagulativi mediante un
processo sucida, ovvero questi entrano nel suo sito attivo e vi restano
imprigionati.
L'eparina mediante
il suo sito di legame specifico (sequenza pentasaccaridica) per l'antitrombina
induce una modificazione conformazionale dell'antitrombina che rende il suo
sito reattivo più accessibile alle proteasi.
Questa
modificazione aumenta il tasso di inibizione del fattore Xa (conversione da
protrombina a trombina) di almeno due ordini di grandezza, ma non ha effetto
sulla velocità di inibizione della trombina (fattore IIa). Per aumentare
l'inibizione della trombina (da parte dell'antitrombina) c'è bisogno di
molecole di eparina lunghe almeno 18 unità monosaccaridiche (HMW high molecular
weight).
Le eparine di
questa lunghezza riescono ad accellerare l'azione dell'antitrombina sia nei
riguardi del fattore Xa sia nei riguardi del IIa. In compenso, l'inibizione del
fattore Xa sarà meno potente rispetto a quella mediata dalle eparine più corte
(efficaci solo sul Xa).
Le LMWH sono
per il 25-50% molecole con più di 17 unità saccaridiche (sono in grado di
legare simultaneamente trombina ed antitrombina) e per il 50-75% molecole con
una catena saccaridica di dimensioni minori, quindi in grado di legare simultaneamente
trombina ed antitrombina; Il fondaparinux, composto da solo 5 unità
saccaridiche, può solamente legare l’antitrombina e attivarla, perciò possiede
solo un’attività anti-fattore Xa (molto potente).
Gli agenti
anticoagulanti possono promuovere l’inibizione da parte dell’antitrombina del
fattore Xa e della trombina solo quando questi sono liberi e non legati alla
fibrina.
La
conseguenza dell’azione dell’eparina è un allungamento dell’aPTT (tempo di
tromboplastina - fattore III- parziale) e del tempo di trombina, ossia il tempo
necessario affinché il plasma coaguli dopo l’aggiunta di trombina esogena. Se
l' aPTT è basso indica una minor capacità del sangue di coagulare, quindi
un'efficace terapia antitrombotica.
Le eparine
stimolano la lipoproteinlipasi (LPL), la quale degrada i TG; si può verificare
dislipidemia nel paziente quando si interrompe il trattamento con eparina.
Il fattore
piastrinico 4, liberato dagli α-granuli durante l'aggregazione piastrinica,
blocca il legame dell’antitrombina all'eparina o eparan solfato e può favorire
la formazione di coaguli locali nel sito di emostasi.
Le indicazioni
cliniche dell'eparine sono: la sindrome coronarica acuta, embolia
polmonare, fibrillazione atriale, occlusione causato nel catetere, trombosi
venosa. Le eparine a basso peso molecolare e il fondaparinux non richiedono un
monitoraggio routinario di laboratorio, di conseguenza possono essere usati
anche in ambito extraospedaliero, riducendo le spese sanitarie dei pazienti.
L'eparina, al contrario ha bisogno di un frequente monitoraggio aPTT.
L’eparina
rimane l’agente di prima scelta negli interventi che richiedono bypass
cardiopolmonari, in quanto essi possono attivare il fattore XII e ciò può
causare la coagulazione; inoltre è facilmente neutralizzata con protamina
solfato dopo la procedura.
Farmacocinetica: L’eparina
e i suoi derivati non sono assorbiti dalla mucosa intestinale e perciò devono
essere somministrati per via parenterale. L’emivita dell’eparina dipende dalla
dose somministrata e può variare tra 1 e 5 ore; la sua degradazione avviene
soprattutto ad opera del sistema reticoloendoteliale, anche se una piccola
quantità immodificata può esser trovatat nelle urine. L’eparina si lega molto
bene a diverse proteine (APO-B). LMWH e fondaparinux hanno emivite più lunghe,
rispettivamente di 4-6 ore e 17 ore; essi sono eliminati principalmente per via
renale e quindi possono accumularsi in pazienti affetti da insufficienza renale
e cirrosi epatica. La somministrazione di eparina avviene attraverso infusione
endovenosa (azione immediata), oppure per via sottocutanea, in questo caso
l’insorgere dell’azione è ritardato di 1-2 ore rispetto all'endovenosa e vi è
una variazione della biodisponibilità (30%)cc; LMWH e fondaparinux sono
assorbiti più uniformemente. La somministrazione e il dosaggio di eparina
vengono tenuti sotto stretto controllo tramite l’esame dell’aPTT, un tempo di
coagulazione compreso tra 2 e 3 volte il valore medio normale di aPTT è
generalmente ritenuto essere quello terapeutico.
Quando la
concentrazione di eparina nel plasma è di 0,1-1 unità / ml, la trombina, il
fattore IXa e il fattore Xa sono inibiti rapidamente (emivita < 0,1 secondi)
dall' antitrombina. L'unità è la quantità di eparina che impedisce la
coagulazione di 1 ml di plasmacitrato di pecora per un'ora dopo l'aggiunta di
0,2 ml di CaCl2 all'1%.
Le preparazioni di eparina a basso peso
molecolare comprendono enoxaparina, dalteparina, tinzaparina, ardeparina,
nadroparina e reviparina. Le loro proprietà farmacocinetiche sono più facilmente
prevedibili dell’eparina e questo permette una loro somministrazione una o due
volte al giorno per iniezione sottocutanea. Il fondaparinux viene somministrato
per via sottocutanea e raggiunge il picco plasmatico in 2 ore; non dev’essere
somministrato in pazienti con insufficienza renale. Il fondaparinux può essere
somministrato una volta al giorno a una posologia fissa
Tossicità: Il principale effetto indesiderato
dell'eparina è l'emorragia. Questa si verifica con incidenza leggermente minore
nei pazienti con trattati con eparine a basso peso molecolare. Spesso è
presente una causa di base per le emorragie, come un intervento chirurgiche,
un'ulcera peptica o un trauma.
Se
l'emorragia è potenzialmente letale si ricorre ad un'infusione di protamina solfato
(una miscela di polipeptidi basici isolati dallo sperma di salmone). Questa si
lega sia all'eparina, neutralizzando il suo effetto, sia alle piastrine e al
fibrinogeno. Basta una dose minima di protamina per neutralizzare l'eparina,
all'incirca 1mg:100mg per via endovenosa. La protamina non ha effetto sul
fondaparinux, poiché ha una catena di eparina troppo corta.
Altro effetto
avverso è la trombocitopenia, che si verifica in circa lo 0,5% dei pazienti con
malattie di natura medica da 5 a 10 giorni dopo l'inizio della terapia con
eparina standard. Si verifica con incidenza leggermente minore nei pazienti con
trattati con eparine a basso peso molecolare e fondaparinux.
Spesso la
trombocitopenia è preceduta da trombosi; trombocitopenia e trombosi sono più
frequenti in pazienti sottoposti a interventi chirurgici e le donne hanno il
doppio di probabilità rispetto agli uomini di sviluppare queste condizioni.
La
trombocitopenia può essere accompagnata da lesioni della pelle e necrosi
surrenale bilaterale.
L'eparina, o
i derivati, devono essere sospesi immediatamente se si verificano le
manifestazioni cliniche sopra menzionate.
Infine
l'eparina può causare anomalie renali, osteoporosi con fratture vertebrali
spontanee (in pazienti che hanno ricevuto eparina a dosi terapeutiche piene) e
occasionalmente iperkaliemia.
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