Passa ai contenuti principali

Analisi qualitativa: riconoscimento specifico anioni


Riconoscimento specifico anioni

 

Alogenuri

1.      Preparare la soluzione acquosa della sostanza incognita

2.       acidificare con HNO3 fino a pH 0 e scaldare all’ebollizione per qualche minuto per eliminare interferenze di solfiti, metabisolfiti e tiosolfati (SO2 ­).

3.      Una volta raffreddata, aggiungere 10-20 gocce di AgNO3 soluzione:

 

Cloruri

1.      Se la sostanza contiene cloruri, si osserva la formazione di un precipitato bianco (AgCl).

2.      La sospensione viene quindi centrifugata (o decantata);

3.      si elimina il surnatante e il precipitato viene lavato con H2O distillata.

4.       Il precipitato si scioglie (a differenza di AgBr e AgI) per aggiunta di NH4OH diluita (£ 4 M), per formazione di argento ammoniacale [Ag(NH3)2]+.

 

NB: gli iodati danno un precipitato bianco nelle stesse condizioni, solubile in NH3 diluita. Verificare con reazione specifica (vedi oltre).

 

Lavaggio del precipitato: dopo l’eliminazione del surnatante, aggiungere 1 ml di H2O, centrifugare, separare il surnatante e verificare il pH (che risulterà ancora acido); ripetere la procedura fino ad ottenere un pH neutro del surnatante. Solo a questo punto, dopo eliminazione del surnatante, aggiungere ammoniaca e valutare la solubilità.

 

Bromuri

1.      Se la sostanza contiene bromuri, si osserva la formazione di un precipitato di colore giallo pallido (AgBr).

2.      La sospensione viene quindi centrifugata (o decantata);

3.      si elimina il surnatante e il precipitato viene lavato con H2O distillata.

4.      Il precipitato (a differenza di AgI) si scioglie, almeno in parte, per aggiunta di NH4OH 8 M (o comunque > 4 M) per formazione di argento ammoniacale [Ag(NH3)2]+.

 

Prova di conferma della presenza dei Br-

Preparare una nuova soluzione acquosa del sale, acidificare con H2SO4 dil, aggiungere alcune gocce di ipoclorito di sodio: si osserva una colorazione giallo-bruna per formazione di Br2. Aggiungendo 1 ml di CH2Cl2 (o cloroformio) e agitando, la fase organica (sottostante) si colora di arancio.

2Br- + Cl2 → Br2 + 2 Cl-

 

Ioduri

1.      Se la sostanza contiene ioduri, si osserva la formazione di un precipitato di colore giallo (AgI).

2.      La sospensione viene quindi centrifugata (o decantata);

3.      si elimina il surnatante e il precipitato viene lavato con H2O distillata.

4.      Aggiungere NH4OH 8 M (o comunque > 4 M):  il precipitato risulta insolubile anche in NH3 concentrata (differenza con AgCl, AgBr).

 

Prova di conferma della presenza degli I-

Preparare una nuova soluzione acquosa del sale, acidificare con H2SO4 dil, aggiungere alcune gocce di ipoclorito di sodio: si osserva una colorazione bruna per formazione di I2 . Aggiungendo 1 ml di CH2Cl2 (diclorometano) o CHCl3 (cloroformio) e agitando, la fase organica (sottostante) si colora di viola.

2I- + Cl2 → I2 + 2Cl-

 

Iodati (interferenza per cloruri)

Alla soluzione acquosa del sale acidificata con HCl (alcune gocce), aggiungere una punta di spatola di KI. In presenza di iodati, si ottiene una colorazione giallo-bruna (per formazione di IODIO).

IO3- + 6H+  + 5I- Û  3I2¯ + 3H2O

 

Prova di conferma della presenza degli IO3-

Preparare una nuova soluzione acquosa del sale e aggiungere alcune gocce di BaCl2. Si ha la formazione di Ba(IO3)2 con comparsa di colorazione BIANCO/GIALLA (poco solubile in HCl 2N, solubile in HCl 6N).

 

Iodati IO3⁻⁻ :

Reazione con AgNO3:Alla soluzione acquosa acidificata con HNO3 (alcune gocce), aggiungere alcune gocce di AgNO3. Si ha la formazione di un precipitato bianco caseoso di AgIO3 solubile in NH3 diluita (attenzione Cloruri!)

 

Tiosolfati (S2O3--):

L’acidificazione con HNO3 dovrebbe favorire la loro eliminazione come SO2

S2O3-- + 2 Ag+ àAgS2O3 ( precipitato bianco )

In breve tempo il precipitato assume una colorazione bruna e poi nera per la formazione del precipitato Ag2S secondo la seguente reazione

AgS2O3 ¯ + H2O à AgS2 ¯ + H2SO4

 

·         La soluzione acquosa, acidificata con H2SO4 dil., evidenzia, dopo alcuni minuti a temperatura ambiente, una significativa torbidità per formazione di zolfo. Per riscaldamento a b.m. si ha sviluppo di SO2, evidenziabile con un pezzo di carta da filtro imbevuta di bicromato potassico (vedi saggio solfiti, metabisolfiti).

·         S2O32- + 2H+ Û S↓ + SO2↑ + H2O

 

Prova di conferma della presenza dei S2O3-2

·         Preparare una nuova soluzione acquosa, neutra o leggermente alcalina, del sale e trattarla con alcune gocce di AgNO3: si osserva la formazione di un precipitato bianco di AgS2O3 (A) che nel tempo si trasforma in Ag2S nero (B).

·         (A) S2O32- + 2 Ag+ Û  Ag2S2O3 ↓ (bianco)

·         (B) Ag2S2O3 + H2O Û Ag2S ↓ (nero) + 2H+ +SO42-

 

 

Solfiti e metabisolfiti

Una p.d.s. di sostanza viene trattata con H2SO4 dil / HCl dil. e scaldata cautamente a b.m.. In presenza di solfiti si ha svolgimento di SO2 (A) che fa virare dal giallo al verde una pezzo di carta da filtro imbevuta di bicromato di potassio fissata sulla bocca della provetta (B).

(A) SO32- + 2H+ Û   (H2SO3) = SO2↑ + H2O

(B) 3SO2 + Cr2O72- + 2H+ Û  2Cr3+ + 3SO42- + H2O

 

 

Distinzione solfiti/metabisolfiti: misura del pH della soluzione acquosa

• Solfiti: la soluzione acquosa è debolmente alcalina

• Metabisolfiti: la soluzione acquosa è debolmente acida

 

Solfiti e metabisolfiti sono distinguibili perché sviluppano solo SO2 in ambiente acido. La reazione con AgNO3 dà un precipitato bianco (AgS2O3) analogamente agli iodati (AgIO3) e ai cloruri, ma in questo caso si forma, nel tempo, anche Ag2S, nero.

 

 

Solfati

1.      Alla soluzione acquosa, trattata con un eguale volume di HCl 2M (IMPORTANTE per eliminare l’interferenza di tutti quegli anioni che precipitano come Sali di bario in ambiente acquoso)

2.      si aggiungono alcune gc. di BaCl2 al 10%. In presenza di solfati si ha la formazione di un precipitato bianco di BaSO4.

 

Prova di conferma della presenza dei SO4-2

Preparare una nuova soluzione acquosa del sale, acidificare con acido acetico, e aggiungere alcune gc. di piombo acetato. In presenza di solfati si forma un precipitato bianco di piombo solfato, solubile in NaOH dil.

SO42- + Pb2+ Û PbSO4

Pb2+ + 4OH- Û [Pb(OH)4]2-

 

Nitrati

1.      Alla soluzione acquosa, acidificata con H2SO4 dil., si addizionano alcune gocce di una soluzione satura di FeSO4. ( 5-6 )

2.      Tenendo inclinata la provetta, versare cautamente alcune gocce di H2SO4 conc. lungo le pareti ( 5-6 ).

3.      In presenza di nitrati si forma un anello bruno alla superficie di separazione tra lo strato di acido solforico (stratificato sul fondo della provetta) e la soluzione.

(N.B.: interferiscono bromuri e ioduri che in presenza di H2SO4 liberano I2 e Br2).

3Fe2+ + NO3- + 4H+ Û  3Fe3+ + NO + 2H2O

NO + Fe2+ Û [Fe(NO)]2+

 

 

Nitriti

a. Trattare una p.d.s. della sostanza da analizzare in una provetta con ≈ 1 ml di H2SO4 dil.: in presenza di nitriti si osserva lo sviluppo di vapori nitrosi rosso-bruni (eseguire il test sotto cappa aspirante)

3NO2- + 2H+ Û NO3- + 2NO↑ + H2O

2NO + O2 Û 2NO2

 

b. Trattare una p.d.s. della sostanza da analizzare in una provetta con ≈ 1 ml di CH3COOH  dil. e aggiungere alcuni cristalli di KI e due volumi di CH2Cl2 (o cloroformio). In presenza di nitriti la fase organica si colora di viola per formazione di iodio.

2NO2- + 2I- + 4H+ Û  I2 + 2NO +2H2O

 

 

Carbonati e bicarbonati

Eseguire il saggio su vetro di orologio. Due p.d.s. di sostanza vengono trattate con alcune gocce di HCl dil. In presenza di carbonati e bicarbonati si osserva effervescenza dovuta allo sviluppo di CO2 (inodore). Solfiti e metabisolfiti (che possono dare lieve effervescenza per sviluppo di SO2) si distinguono per il caratteristico odore pungente di zolfo bruciato.

 


 

1.      in una provetta introdurre una discreta quantità di sostanza

2.       in una seconda ≈ 3 ml di una soluzione satura di acqua di barite Ba(OH)2.

3.      Predisporre il tubo ad U asimmetrico in modo che la parte più lunga sia immersa nella soluzione di barite (vedi figura).

4.      Introdurre ≈ 1 ml ca. di HCl diluito nella prima provetta, tappando il più rapidamente possibile.

5.      Scaldando la soluzione acida a b.m., si osserva intorbidamento nella seconda soluzione, per precipitazione di BaCO3. Il precipitato si scioglie e la soluzione torna limpida per acidificazione con acido acetico (differenza da BaSO3).

(A) CO32- + 2H+ Û  H2O + CO2

(B) CO2 + Ba2+ + 2OH-  Û BaCO3↓ (bianco) + H2O

 

 

Distinzione carbonati/bicarbonati:

 

a. misura del pH della soluzione acquosa della sostanza:

• carbonato alcalino: pH > 10

• bicarbonato alcalino: pH ≈ 8.5.

 

b. reazione con MgSO4: in presenza di carbonati, la soluzione acquosa della sostanza incognita, trattata con una soluzione di MgSO4 , presenta un precipitato bianco di MgCO3; una soluzione acquosa di un bicarbonato, trattata nelle stesse condizioni, non dà luogo alla formazione di precipitato, se non dopo riscaldamento, per conversione bicarbonato ® carbonato.

 

Distinzione solfiti/tiosolfati e carbonati

BaCO3 à solubile per aggiunta di CH3COOH

BaSO3 à insolubile per aggiunta di CH3COOH

 

 

 

Fosfati

a. Alla soluzione acquosa della sostanza, acidificata con HNO3 dil., si addizionano due volumi di ammonio molibdato e si scalda a 60 °C su b.m.: in presenza di fosfati si ha, per raffreddamento, una colorazione o un precipitato giallo di ammonio fosfomolibdato (per facilitare la formazione del precipitato è conveniente sfregare le pareti interne della provetta con una bacchetta di vetro).

PO43- +12MoO42- + 24H+ + 3NH4+ Û (NH4)3PO4•12MoO3 + 12 H2O

 

b. Alla soluzione acquosa neutra o leggermente alcalina della sostanza (pH < 9, eventualmente neutralizzare con sodio acetato), si addiziona un eguale volume di AgNO3. In presenza di fosfati si osserva la formazione di un precipitato giallo di Ag3PO4 (A), solubile in NH4OH dil. (B) o HCl dil. (B)

 

(A) HPO42- + 3Ag+  Û  Ag3PO4↓ + H+

(B) Ag3PO4↓ + 6NH3  Û  3[Ag(NH3)2]+ + 3PO43-

(C) Ag3PO4↓ + 2H+  Û  H2PO4- + 3Ag+

 

Distinzione fosfato monobasico/dibasico/tribasico

Misura del pH della soluzione acquosa della sostanza:

• Fosfato monobasico (es. NaH2PO4, KH2PO4 ) pH debolmente acido ≈ 4

• Fosfato dibasico (es. Na2HPO4, K2HPO4) pH debolmente alcalino pH ≈ 9

• Fosfato tribasico (es. Na3PO4, K3PO4) pH alcalino pH > 10

 

Borati

Trattare una p.d.s. della sostanza da analizzare in una capsula di porcellana con ≈ 1 ml di H2SO4 conc. (A), agitare, aggiungere ≈ 2 ml di etanolo (B) e accendere. Il borato di metile brucia impartendo alla fiamma una caratteristica colorazione verde (C). N.B. al termine del saggio, coprire la capsula con un vetro d’orologio per spegnere la fiamma.

 

 

Acetati

Trattare una punta di spatola di sostanza con un uguale quantità di KHSO4. Si umetta con una goccia di acqua e si mescola bene la miscela di polveri.

In presenza di CH3COO- si apprezza un caratteristico odore pungente di aceto (acido acetico)

CH3COO- + H+   Û   CH3COOH

 

Fluoruri

Miscelare, in una provetta, parti uguali di una soluzione di alizarina e di zirconio cloruro: si ottiene una colorazione ROSSO-VIOLA. In un’altra provetta, preparare una soluzione acquosa della sostanza in esame e aggiungerne alcune gocce alla miscela alizarina-zirconio cloruro.

In presenza di FLUORURI si ha decolorazione della soluzione (da rosso-viola a giallo chiaro) per formazione del complesso  [ZrF6-]  (esafluoro zirconato).

 

 

 

 

 

Commenti

Post popolari in questo blog

Biochimica: Shuttle malato-aspartato e DHAP-glicerolo

Sistemi di navetta malato-aspartato e DHAP-glicerolo Il NADH + H⁺ prodotto dalla glicolisi non può entrare nei mitocondri così com’è, quindi, essendo la catena mitocondriale degli elettroni interna all’organello si potrebbe pensare che il NADH resti nel citosol per fabbisogni futuri. Invece questo coenzima di ossidoriduzione partecipa attivamente alla catena di trasporto, grazie ai due sistemi navetta. Un sistema navetta è un meccanismo cellulare che permette, mediante conversioni tra substrati, l’arrivo di un substrato in alcuni distretti cellulari, irraggiungibili dal composto di partenza. Sistema navetta malato-aspartato Esiste un trasportatore del malato e dell’aspartato, perciò questi composti possono entrare ed uscire dai mitocondri facilmente. 1.        Il NADH + H si trova esternamente, non fa altro che ridurre una molecola di Ossalacetato in una di malato, passaggio inverso di quanto avviene nell’ultimo step del ciclo di Krebs. L’enz...

Analisi dei farmaci II: prove al coccio di sostanze di interesse farmaceutico

Prova al coccio MO N Nome sostanza Classe Comportamento 1 Cloramina MO Brucia il residuo organico, rimane un residuo opaco, simil carbone 2 Calcio Glicerol P MO Polvere finissima, aderisce al coccio, dopo un po’ di tempo diventa marrone, poi nera, non lucida 3 Calcio Lattato MO Polvere bianca, dopo un po’ sembra sparire, lascia residui giallini, che imbruniscono e diventano grigi opachi 4 Potassio Sorbato MO Polvere bianca panna, con alcuni granellini più grossi. Si muove e cresce, diventando nero e opaco con il tempo e lasciando residuo 5 Calcio Glu MO Cresce e si espande, prima le estremità poi il centro, cresce dal centro all’esterno 6 Sodio Benzoato MO Polvere bianca, brucia e diventa grigio perlata, rigonfiandosi un po’ ...

Tecniche farmaceutiche: Supposte

Supposte: Nella preparazione di supposte si ha una non irrilevante perdita di materiale, dunque si eseguono i calcoli delle quantità di eccipiente e attivo in modo da preparare una supposta in eccesso rispetto a quelle date. (nel nostro caso 7 invece che 6). Per preparare delle supposte si ricorre a due metodi, in base alla quantità di principio attivo che si deve inserire all’interno delle supposte: se la quantità fosse inferiore ai 50 mg per unità, si può considerare la quantità di principio attivo trascurabile. Per determinare la quantità di eccipiente quindi taro lo stampo, preparando una miscela di eccipiente adatta alla mia preparazione, nelle dovute proporzioni, per riempire lo stampo e poi si pesano le supposte ottenute di solo eccipiente. In questo modo so quanto eccipiente devo impiegare. Se la quantità di principio attivo supera i 150 mg per unità non posso considerarla trascurabile. Quindi calcolo il peso dell’eccipiente dalla seguente formula. Q eccipiente = Q sta...