PREFORMULAZIONE
Durante la preformulazione valuto accuratamente le
caratteristiche chimico fisiche delle mie materie prime. In particolare, per i
solidi, si valutano la solubilità, le caratteristiche dello stato solido (Abito
cristallino e struttura interna, che può essere cristallina o amorfa), nonché
altre caratteristiche chimico fisiche quali punto di fusione, temperatura di
ebollizione.
Solubilità
Un farmaco solido preso oralmente, prima di venire
assorbito, è necessario che si sciolga nel tratto gastro intestinale, quindi si
valuta la solubilità in acqua nell’intervallo fisiologico di pH, 1-7,5. Per eseguire questa prova una sospensione
del farmaco viene posta in una beuta tappata, sottoposta ad agitazione
magnetica, a temperatura costante, fino a costante concentrazione di farmaco in
presenza di corpo di fondo.
La solubilità approssimata appare in farmacopea, come mL di
solvente richiesti per sciogliere 1 g di soluto.
Si deve tenere presente che la temperatura varia la
solubilità, generalmente aumentando la temperatura, essendo il processo di
soluzione endotermico, aumenta la solubilità.
Il profilo solubilità-pH
si ottine mettendo in grafico la solubilità in funzione del pH, avrò curve
caratteristiche a seconda della natura acida, anfotera o basica del composto.
Un farmaco anfotero sarà solubile a pH bassi, in cui avrò la forma cationica, poco
solubile al punto isoelettrico, solubile a pH elevati, dove avrò la forma
anionica.
In generale non si hanno problemi di solubilità se questa
supera i 10mg/mL, altrimenti si dovrà ricorrere a particolari metodi per
modificare la solubilità.
1.
una forma salina, specie se avessi una capsula o
una compressa.
2.
complessazione,
cioè legare il soluto a un legante. Esempio l’inclusione del PA nelle
ciclodestrine, molecole che hanno una cavità al loro interno di natura apolare,
in cui possono essere incluse parti lipofile delle molecole o molecole lipofile
stesse.
3.
Tensioattivi,
che abbassano la tensione superficiale, aumentando la bagnabilità, quando
raggiungo la concentrazione micellare critica, CMC, si formano micelle che
inglobano il PA.
4.
Modificazioni
fisiche, in particolare si varia la granulometria.
5.
Polimorfismi
6.
Aggiunta di un cosolvente, in modo da migliorare la solubilità, glicole
propilenico ad esempio.
Caratteristiche stato solido
Lo stato solido è disposto ordinatamente, secondo una
disposizione periodica, le proprietà fisiche derivanti dei cristalli dipendono
da questa struttura ordinata. Il motivo tridimensionale ed omogeneo su cui si
basano i solidi cristallini è il reticolo cristallino, formato dalla traslazione
nelle tre dimensioni dello spazio di una cella elementare, l’unità strutturale
di base, definita da 3 vettori, a b c, e da tre angoli.
I cristalli di una stessa sostanza, pur derivando da
un’unica cella elementare, possono disporsi secondo habiti cristallini diversi;
ad esempio un cristallo avente cella elementare cubica, può presentarsi in un
habitus tabulare o prismatico, a seconda delle condizioni di cristallizzazione.
I cristalli derivanti hanno cella elementare identica, stessa struttura e
formula chimica, ma potrebbero avere velocità diverse di dissoluzione e,
quindi, diversa biodisponibilità.
Molti farmaci possono cristallizzare in modi diversi, dando
origine a più celle elementari ed ad altrettante strutture cristalline,
denominate polimorfi. Frequente nei sulfamidici. In una famiglia di polimorfi
ovviamente esiste una forma più stabile delle altre, mentre tutte le altre sono
metastabili e tenderanno a interconvertirsi nella forma più stabile, va detto
che una forma metastabile di norma è più solubile della forma stabile.. La
relazione di stabilità tra due polimorfi, cioè polimorfismo enantiotropico o
monotropico, si vede con la DSC.
Quando il farmaco è bene assorbito dall’organismo non si
hanno particolari problemi con il polimorfismo, che invece sono rilevanti
quando non è ben assorbito, dunque la solubilità è particolarmente importante.
Si potrebbe infatti ricorrere alla forma metastabile, che essendo più solubile,
migliora il profilo dell’assorbimento. Naturalmente sussiste il problema della
conversione della forma metastabile in quella stabile, da tenere in
considerazione.
Importante quindi verificare la forma stabile a temperatura
ambiente e le eventuali transizioni solido-solido a temperatura di processo.
Alcuni solventi per la ricristallizzazione del farmaco
potrebbero ricristallizzare insieme al PA, formando dei solvati, che si
definiscono idrati se il solvente è l’acqua. Queste sostanze, definite pseudo
polimorfe, potrebbero essere scambiate per veri e propri polimorfismi.
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