4 RAAS INIBITORI
SISTEMA RENINA ANGIOTENSINA ALDOSTERONE
Il
sistema renina angiotensina aldosterone, partecipa significativamente alla
fisiopatologia dell’ipertensione, dell’infarto miocardico e della nefropatia
diabetica.
E’
regolato da diversi meccanismi che fanno capo alla Renina. La Renina è l’enzima
responsabile dell’inizio della reazione a catena
La
renina effettua un taglio proteolitico dell’Angiotensinogeno, dando vita
all’Angiotensina I. La forma più attiva
dell’Angiotensina è però l’Angiotensina II, creata grazie a un taglio enzimatico dall’Angiotensina
I, ad opera dell’enzima ACE (angiotensin converting enzime).
L’Angiotensina
II è un ormone deputato al controllo pressorio e di altre funzioni quali il
controllo idroelettrolitico a livello renale. Quest’ultima funzione è regolata
dall’ormone Aldosterone, prodotto grazie alla stimolazione da parte
dell’Angiotensina.
Il
composto a monte è quindi la Renina. Questa viene sintetizzata, accumulata e
secreta per esocitosi dalle cellule iuxtaglomerulari. E’ sintetizzata sotto
forma di preproenzima, che viene elaborato a formare prorenina. La prorenina è
attivata mediante proteolisi o grazie al legame con il suo recettore (spiegato
bene in INIBITORI DELLA RENINA).
L’emivita
della renina circolante è di circa 15 minuti.
L’accessibilità
dell’angiotensinogeno (AGT) al sito attivo è bloccata dal pro peptide (43 AA)
presente sulla prorenina. Il sito catalitico bloccato, può essere attivato per
via non proteolitica grazie al legame con il recettore della prorenina (PRR) o
mediante rimozione proteolitica del pro peptide. L’inibitore competitivo della
renina, Aliskiren, ha un’affinità più elevata per il sito della renina rispetto
ad AGT.
Controllo
secrezione di Renina:
1) Attraverso
la via della macula densa.
La
macula densa svolge la funzione di chemocettore,
ossia di sensore chimico, specializzato nel rilevare la concentrazione di cloruro di sodio nel liquido tubulare. Una riduzione di tale
concentrazione viene percepita dalla macula densa come una riduzione
della pressione
arteriosa sistemica, poiché in
questo caso, normalmente, l'escrezione urinaria di sodio si riduce. La macula
densa invia quindi alle cellule iuxtaglomerulari dei segnali che portano a un aumento
nella produzione di renina,
innescando un meccanismo che porta infine all'aumento della pressione
arteriosa, della velocità di filtrazione glomerulare e quindi all’aumento degli
elettroliti escreti.
Incrementi
del flusso di NaCl attraverso la macula densa, inibiscono
il rilascio di renina, in modo da non aumentare pressione e velocità
glomerulari, e in modo da diminuire la “perdita” di acqua e elettroliti.
La
macula densa controlla il rilascio di renina attraverso 3 segnali chimici:
l’ATP che agisce sui recettori PY2 inibendo rilascio di renina; l’adenosina che
attraverso il suo recettore A1 inibisce la secrezione di renina; le
prostaglandine che stimolano la secrezione di renina attraverso formazione
cAMP.
2) Attraverso
la via del barocettore intrarenale.
Aumenti
o diminuizioni della pressione arteriosa o della pressione di perfusione renale
inibiscono o stimolano, rispettivamente, il rilascio di renina.
3) Attraverso
la via del recettore β1 adrenergico.
L’attivazione
di questi recettori da parte del sistema ortosimpatico, porta al rilascio di
renina.
4) Attraverso
feedback negativo da parte dell’Angiotensina II.
L’angiotensina
II incrementa la pressione arteriosa, e questa, a sua volta inibisce il
rilascio di renina poiché: attiva i barocettori che in risposta ad aumenti
della pressione inibiscono il rilascio di renina; aumenta l’escrezione di NaCl,
causando inibizione del rilascio di renina da parte della macula densa.
ACE
ACE è
una dipeptidil-carbossipeptidasi che catalizza il taglio di un dipeptide
dall’estremità carbossiterminale di alcuni peptidi. Il suo substrato più
importante è l’angiotensina I, che viene convertita in angiotensina II, e la
bradichinina (agente vaso dilatante), che viene inattivata. ACE è distribuito
largamente nel corpo. Nella maggior parte dei tessuti l’enzima è localizzato
sulla superficie luminale delle cellule endoteliali e così in stretto contatto
con la circolazione. È stato scoperto un omologo dell’enzima chiamato ACE2.
ACE2 è largamente espresso nelle cellule endoteliali di rene, cuore e
testicoli. A differenza di ACE, ACE2 possiede un solo sito attivo e ha una
funzione di carbossipeptidasi piuttosto che di dipeptidil carbossipeptidasi.
Esso rimuove un singolo amminoacido dall’estremità C-terminale
dell’angiotensina I e II, formando angiotensina (1-9), della quale non si
conosce la funzione, e angiotensina (1-7), che ha un’attività vasodilatatrice
che si pensa possa servire a bilanciare l’attività vasocostrittrice
dell’angiotensina II.
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