Cartine:
Per produrre delle cartine inizialmente si setacciano i
componenti per uniformare la granulometria, quindi si pesano i componenti
setacciati. Si pongono nel mortaio i componenti della preparazione per
miscelarli tra loro. Si usa solitamente il metodo delle diluizioni progressive.
Si pone nel mortaio il componente, o i componenti, in misura minore in modo da
creare un nucleo omogeneo. Si aggiungono poi volumi uguali di componenti in
misura maggiore, in modo che il volume aggiunto sia uguale teoricamente al volume
presente nel mortaio. Il volume aggiunto crescerà ogni volta, in modo da avere
il componente in peso minore diluito e disperso in modo omogeneo negli altri
componenti. Si esegue il tutto prestando attenzione a non esercitare troppa
pressione o miscelare troppo velocemente. Si stacca l’eventuale polvere adesa
alle pareti.
Per la ripartizione si utilizza il metodo della comparazione
volumetrica. Dopo aver pesato ogni cartina e scritto la tara, si pesa su una
bilancia la quantità esatta della prima cartina. Si costruisce un cono con la
polvere della prima cartina, facendo cadere la polvere sempre dalla stessa
altezza e con la stessa velocità e angolazione, in modo che questo cono sia il
modello per coni successivi. Fatti i coni successivi si richiudono accuratamente
le cartine.
I controlli eseguiti sulle cartine sono non distruttivi,
prevedono l’uniformità di massa e il controllo della tenuta delle cartine.
Capsule (primo
metodo):
Per produrre delle capsule inizialmente setaccio i
componenti per uniformare la loro granulometria. Peso la quantità di attivo che
mi serve. Calcolo il volume totale delle capsule, che sarà la somma del volume
del principio attivo (PA) e il volume degli eccipienti, in base al tipo di
capsule che ho a disposizione. Grazie alla densità del principio attivo ricavo
il volume, dividendo la massa per la densità. Nel caso non avessi la densità,
la calcolo in un cilindro tarato mettendo all’interno una massa nota di
sostanza e dividendo per il volume occupato. Sottraendo il volume totale con il
volume del principio attivo ricavo il volume occupato dagli eccipienti. Questo
sarà così diviso, il 10% del volume totale (Vtot) è occupato dal disgregante
(esempio amido di mais), sottraggo quindi dal volume degli eccipienti questo
10% del Vtot e ottengo così il volume di diluente (esempio cellulosa
microcristallina). Facendo l’operazione inversa, moltiplicando il volume per la
densità ottengo le due masse da pesare di diluente e disgregante. Peso il tutto e miscelo in un mortaio. Peso
la miscela e aggiungo lo 0,1% in peso di silice colloidale, quindi miscelo in
un mortaio ancora e ricontrollo nel cilindro tarato che il volume sia il volume
totale delle capsule. In caso contrario aggiungo diluente fino ad arrivare a
volume totale.
Dopo aver pesato ed aperto le capsule, pongo la polvere
sull’opercolatrice, facendola scendere delicatamente nel corpo delle casule,
senza impaccarla. Chiudo il corpo con le teste.
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